Qualsiasi fabbro adopera il ferro per realizzare i suoi manufatti quali ad esempio: cancelli di ferro battuto, griglie, ringhiere, mensole, sculture, attrezzi, oggetti decorativi, utensili da cucina e armi. Ma che cos’è il ferro che utilizza?
La parola ferro è usata in modo scorretto nel linguaggio comune per indicare le “leghe di ferro” a bassa resistenza, definiti acciai dolci. Tale elemento si trova sempre legato ad altri quali: Carbonio, Silicio, Manganese, Cromo, Nichel, ecc.
E’ in assoluto il materiale più usato dall’umanità, rappresenta da solo il 95% della produzione di metalli nel mondo. Il suo basso costo e la sua resistenza, ne fanno un materiale da costruzione indispensabile, specialmente nella realizzazione di automobili, di scafi di navi e di elementi portanti di edifici. E’ il metallo più diffuso all’interno della Terra (costituisce il 34,6% della massa del nostro pianeta) ed è il sesto elemento per abbondanza nell’intero universo, ci spiega il capo fabbro di Azienda Multiservice (http://www.aziendamultiservice.it/).
I composti più utilizzati del ferro sono, la Ghisa di prima fusione, contenente tra il 4% ed 5% di Carbonio e quantità variabili di diverse impurezze quali lo Zolfo, il Silicio ed il Fosforo. Il suo principale impiego è quello intermedio nella produzione di Ghisa di seconda fusione, cioè che contiene tra il 2,6% ed il 3,5% di Carbonio e livelli inferiori delle impurezze, tali da non incidere negativamente sulle proprietà del materiale.
In base alla percentuale di Carbonio, gli acciai si dividono in Extradolci (meno dello 0,15%), Dolci (da 0,15% a 0,25%), Semiduri (da 0,25% a 0,50%), e Duri (oltre lo 0,50%). Spesso tuttavia con il termine ferro viene indicato comunemente sia l’acciaio Extradolce che quello Dolce. Infine gli Acciai Speciali, addizionati oltre al carbonio di altri metalli quali il Cromo, il Vanadio, il Molibdeno, il Nichel e il Manganese per conferire alla lega particolari caratteristiche di resistenza fisica o chimica.