Il metodo investigativo che risulta più efficace e coerente con le aspettative degli studi legali si compone principalmente di tre fasi:
1) L’informativa, che è una valutazione preliminare finalizzata ad orientare la strategia ed individuare il focus investigativo più appropriato alla soluzione del caso specifico.
2) L’accertamento, svolto nella massima legalità con l’aiuto della moderna tecnologia.
3) L’elaborazione del dossier finale da parte dei legali interni, corredato di rilievi video e fotografici, al fine di provare le circostanze richieste dopo aver verificato ancora una volta ogni aspetto di legalità e poter serenamente esibire quanto documentato in giudizio.
Ne consegue che, per gli studi legali, lo strumento investigativo, seguito dall’importante momento della prova testimoniale in giudizio da parte degli operatori che, con consolidata competenza, renderanno testimonianza innanzi al giudice di quanto accertato, costituisce un valido ed utile supporto per orientare la strategia legale e, in alcuni casi, la soluzione concreta ed inconfutabile, dinanzi al giudice, al fine di risolvere la vertenza.
Tra le investigazioni aziendali meritano una menzione particolare le nuove tecnologie digitali, infatti possiamo riscontrare una richiesta in forte crescita di attività di digital forensics, cioè di tutti quegli accertamenti che si rendono indispensabili per poter documentare in giudizio il contenuto informatico dei supporti digitali quali pc, smartphone, tablet, navigatori etc.
Risulta facile quindi immaginare la futura evoluzione del settore: come avviene oltreoceano infatti, si procede verso una sempre più forte integrazione tra attività legale e investigativa, con lo scopo di diminuire i tempi ed i costi di giustizia, assicurando alla parte una maggior possibilità di far valere le proprie ragioni in giudizio.
Si tratta di un processo già avviato ma ancora poco esteso, in quanto non c’è sufficiente informazione su quali siano i servizi che le attività investigative possono concretamente garantire.